L’Assunzione di Maria in Cielo è un dogma cattolico che afferma che Maria, madre di Gesù, al momento della sua morte (la “Dormizione di Maria”) si trasferì immediatamente, sia con l’anima che con il corpo, in Paradiso, dove fu “assunta”, cioè ricevuta, accolta.
«Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio. »
(san Giovanni Damasceno)
Si tratta di una credenza radicata nei fedeli fin dai primi secoli, come attestano numerose testimonianze lasciate dai santi, oltre che dalla devozione e dalle raffigurazioni artistiche della Dormitio Mariae e della incoronazione, di gran lunga precedenti la promulgazione del dogma.
L’assunzione è acquisita anche dalla Chiesa ortodossa, che tuttavia non ha definito un dogma in tal senso.
Narra il Transito della Beata Maria Vergine (apocrifo) che la Madonna aveva chiesto al Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. La promessa fu mantenuta: il secondo anno dopo l’Ascensione Maria stava pregando quando le apparve l’angelo del Signore. Teneva un ramo di palma e le disse: Fra tre giorni sarà la tua assunzione . La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d’Arimatea e altri discepoli del Signore e annunciò loro la sua morte.
« Venuta la domenica, all’ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l’anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: “Come un giglio tra le spine, tale è la mia amata fra le fanciulle” – che tutti quelli che erano là presenti caddero sulle loro facce come caddero gli apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor, e per un’intera ora e mezza nessuno fu in grado di rialzarsi. Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l’anima della Beata Vergine Maria in un coro di salmi, inni e cantici dei cantici. E mentre la nube si elevava, tutta la terra tremò e in un solo istante tutti i Gerosolimitani videro chiaramente la morte della santa Maria.»
In quel momento Satana istigò gli abitanti di Gerusalemme che presero le armi e si diressero contro gli apostoli per ucciderli e impadronirsi del corpo della Vergine che volevano bruciare. Ma una cecità improvvisa impedì loro di attuare il proposito e finirono per sbattere contro le pareti. Gli apostoli fuggirono con il corpo della Madonna trasportandolo fino alla valle di Giosafat dove lo deposero in un sepolcro: in quell’istante – narra il Transito della Beata Maria Vergine – li avvolse una luce dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo fu assunto i cielo dagli angeli.
Il dogma cattolico è stato proclamato da papa Pio XII il 1 novembre 1950, anno santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus (incipit latino, traducibile: “Dio generosissimo”). Questo è il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica:
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.»
(Munificentissimus Deus)
Da notare che la proclamazione di un dogma è uno dei pochi casi in cui si esercita l’infallibilità papale (proclamata in maniera solenne nel 1870 da papa Pio IX e dai padri del Concilio Vaticano Primo), secondo cui il magistero del Papa, nel proclamare a certe condizioni una verità della fede o della morale, è infallibile.